Operaio morto a Rocca d’Evandro: Cgil e Fillea, una carneficina

I sindacati: "Serve una denuncia politica forte, netta, senza ambiguità".

CASERTA. Nel pomeriggio di ieri, a Rocca d’Evandro, nel Casertano, un operaio di 54 anni, Francesco Porceddu, ha perso la vita cadendo in uno scavo in un cantiere edile.

I Vigili del Fuoco giunti tempestivamente sul posto, hanno trovato l’uomo caduto all’interno di uno scavo profondo circa 2,5 metri, realizzato per lavori alla rete fognaria. L’operaio, durante le operazioni, avrebbe perso l’equilibrio cadendo nel fossato, battendo violentemente la testa e rimanendo in parte sepolto.

I Vigili del Fuoco hanno provveduto con rapidità a liberare l’uomo, purtroppo però, una volta affidato al personale sanitario presente sul posto, non è stato possibile fare altro che constatarne il decesso. Sul luogo dell’incidente anche le forze dell’ordine per gli accertamenti di competenza.

“Ancora una tragedia sul lavoro nel Casertano, che si aggiunge alla carneficina in atto. È ormai necessario attivare una procura nazionale perché è insostenibile e non comprensibile la deriva che si sta determinando, una piaga che si aggrava sempre di più” – così, in una nota, la Cgil di Caserta e la Fillea-Cgil, sindacato di categoria dei lavoratori edili, ha commentano l’infortunio mortale avvenuto ieri.

Dai primi accertamenti effettuati, sembra che abbia ceduto la terra dello scavo, una cosa che accade, afferma la segretaria generale della Fillea-Cgil di Caserta Irene Velotti “quando lo scavo non è eseguito con tutte le misure di sicurezza che devono essere comunque predisposte dall’azienda”. “La Fillea CGIL – conclude Velotti – è e sarà a fianco della famiglia, vicini nel dolore e pronti ad ogni esigenza che si presenterà”.

Sonia Oliviero, Segretaria Generale della CGIL Caserta, parla di “un’altra esistenza spezzata, un’altra famiglia distrutta, un altro nome che si aggiunge alla lunga lista di chi muore sui luoghi di lavoro. E lo diciamo con forza, il cordoglio non basta: serve una denuncia politica forte, netta, senza ambiguità. Le morti sul lavoro non sono mai casuali, ma sono il prodotto diretto di un sistema che ha scelto il profitto, la velocità, il massimo ribasso, sacrificando la sicurezza e la dignità delle persone”.

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