CASERTA. Il Giudice dell’Udienza Preliminare del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Emilio Minio ha rinviato a giudizio 35 persone accusate di truffa alle compagnie assicurative. Il processo partirà il 10 ottobre prossimo davanti al collegio C della seconda sezione penale. Il Giudice si è poi riservato di decidere sulle richieste di patteggiamento avanzate da altri undici imputati, e ha pronunciato una sentenza di incompetenza territoriale per un’ulteriore posizione.
Sono 47 gli imputati comparsi davanti al Gup, tra medici, avvocati, falsi testimoni e procacciatori d’affari; a 17 è stata anche contestata l’associazione a delinquere finalizzata alle truffe. L’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere (sostituto Gerardina Cozzolino), realizzata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa e del Nas di Napoli, portò nel dicembre scorso all’arresto di 22 persone; partita nel 2019, ha permesso di far venire alla luce pratiche per falsi incidenti per quattro milioni di euro.
La base operativa del gruppo – è emerso – è stata localizzata a Casal di Principe, dove operava un falso fisioterapista con tanto di centro per i trattamenti finito sotto sequestro. In totale i Nas scoprirono e sequestrarono tre centri diagnostici tra Caserta e Napoli dove venivano attestate false lesioni e falsi trattamenti terapeutici per raggirare le assicurazioni.
Nell’indagine risulta rilevante soprattutto il ruolo dei medici in servizio in ospedali pubblici del Casertano, in particolare a Maddaloni e Marcianise, tre dei quali furono arrestati. Due di loro, negli ultimi cinque anni, secondo quanto emerso dalle indagini dei militari, avrebbero firmato 1700 certificati medici ritenuti falsi guadagnando ogni volta tra duecento e mille euro; ai due medici sono stati state sequestrate somme per 660mila euro trovate su conti correnti e anche a casa, e ad uno in particolare, sono stati trovati 60mila euro in contanti, che custodiva a casa.
