Caserta. Striscioni per la pace, su Gaza, sul fine umanitario della missione della Flotilla, bandiere arcobaleno e della Palestina. E tanti, tanti studenti, anche con i loro insegnanti.
Una marcia pacifica, colorata e partecipata quella in corso a Caserta nell’ambito delle iniziative previste in tutta Italia per lo sciopero generale proclamato dai sindacati Cgil e Usb; un’iniziativa “finalmente” congiunta, visto che in passato le due sigle sindacali avevano manifestato divise, e che è riuscita a risvegliare anche la città di Caserta, con tante persone che al passaggio del corteo, partito come di consueto dalla piazza antistante la stazione ferroviaria, si sono affacciate alle finestre sventolando bandiere e manifestando il loro convinto sostegno. Diverse migliaia i partecipanti per gli organizzatori (circa duemila per la Questura).
“Restiamo umani” gridano alcuni studenti, “sappiamo da che parte stare” urlano in coro altri. Alla marcia, che si concluderà a piazza della Prefettura, sono presenti anche tante associazioni, come il Centro sociale ex Canapificio, che da sempre porta avanti battaglie per i diritti dei più deboli, dai migranti a chi ha vive in indigenza. Quello che sta succedendo a Gaza, e la missione della Flotilla, hanno riunito tante anime che su altri temi, anche importanti, vanno spesso divise. Ad aprire il corteo lo striscione “Caserta per la pace”, poi altri con scritte emblematiche,
“Gli aiuti umanitari non sono terrorismo – Free Gaza”, e “Siamo l’equipaggio di terra”. “Caserta – spiega Sonia Oliviero, segretario generale di Cgil Caserta, che sta prendendo parte alla marcia – ha risposto in maniera straordinaria, con un crescendo di partecipazione e di solidarietà ai Palestinesi registrata negli ultimi giorni; basta vedere i tanti studenti presenti stamattina al corteo, e tanti professori, tanti cittadini, non solo in cammino con noi, ma che ci sostengono per strada o affacciandosi alle finestre. E tantissimi lavoratori, a riprova del fatto che il mondo del lavoro si è fermato.
Siamo tutti indignati per quanto sta accadendo a Gaza, per come sono stati trattati gli attivisti sulla Gobal Sumud Flotilla. Ormai la società civile si sta sostituendo ai Governi, che sono fermi e che diventano complici dei crimini commessi da Israele a Gaza. Chiediamo corridoi umanitari e che si interrompano i rapporti con il Governo di Israele. Non vogliamo inoltre un’economia di guerra: i soldi pubblici non devono essere destinati alle armi, ma vanno spesi per sanità, welfare, per la scuola e il mondo del lavoro. Domani saremo a Roma e a Caserta resteremo in mobilitazione permanente” conclude la Oliviero.
-Immagine tratta da Facebook-
