La denuncia della Cgil: “Su decreto flussi truffe dilaganti”

Napoli. Almeno 400 lavoratori arrivati dal Bangladesh con il decreto flussi non hanno ottenuto la regolarizzazione poiché il datore di lavoro è risultato irreperibile. É quanto denuncia la Cgil di Napoli che questa mattina ha illustrato un dossier su “un fenomeno dilagante nel capoluogo e nella provincia”.

“Lo scorso 11 settembre attraverso il Consigliere aggiunto al Comune di Napoli, che è un rappresentante delle comunità straniere in città – ha spiegato la segretaria della Cgil di Napoli e della Campania Elisa Laudiero – abbiamo incontrato una delegazione di circa 400 lavoratrici e lavoratori del Bangladesh che dal 2023 ad oggi sono arrivati in Italia con il Decreto Flussi, quindi con una regolare documentazione, ma poi non hanno ottenuto la regolarizzazione perché il datore di lavoro non era reperibile”.

Una situazione che non riguarda solo Napoli ma diverse parti d’Italia e che, sottolinea il sindacato, mette i lavoratori in una situazione ad altissimo rischio. Le persone infatti, dice ancora Laudiero, “arrivano con la convinzione di entrare regolarmente in questo Paese, ma poi non possono ottenere il permesso di soggiorno e questo innesca una serie di irregolarità a catena: lavorano in nero, affittano delle case in nero e alimentano involontariamente una economia sommersa”.

In totale, sono 398 le istanze raccolte dalla Cgil e riferite agli anni 2022-2023-2024: 197 tra Napoli e provincia, 68 tra Salerno e provincia, 43 tra Caserta e provincia, 11 tra Avellino e provincia e 2 a Benevento e provincia. Inoltre, sono stati raccolti altri 77 nulla osta registrati in altre province e regioni italiane che, in alcuni casi, sono state lavorati da professionisti, consulenti e Caf di Napoli e provincia. Tra i principali settori lavorativi delle aziende richiedenti ci sono agricoltura, ristorazione, tessile ed edilizia.

“Il lavoratore extracomunitario che viene qui in Italia – denuncia il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – viene beffato due volte perché non trova il datore di lavoro che è fasullo e non ha nemmeno diritto al permesso di soggiorno. Come sindacato, abbiamo sempre sostenuto che il Decreto Flussi non funziona e abbiamo deciso di denunciare questa situazione nelle settimane in cui il Governo si appresta ad approvare la legge Finanziaria, con cui si dovrebbero stanziare risorse per aiutare queste persone ad emergere da una situazione di illegalità”.

La legge Bossi-Fini, conclude Ricci “rappresenta per questo Paese ancora un grosso problema. C’è una filiera attualmente in mano alla criminalità fatta di false aspettative, nulla osta fasulli e aziende fantasma. Ed è su questo fronte – ha concluso – che l’azione della magistratura che va coadiuvata e incentivata”.

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