Il Comune è fallito, ma si continua a fare finta che tutto vada bene

Associazione Mondragone Bene Comune. Sul fallimento nel quale Lavanga, Zannini e Pacifico hanno fatto sprofondare il comune di Mondragone, l’attuale Sindaco continua a non “raccontarla giusta”. Sicuramente l’enorme mole di debiti ai quali non si è stati più in grado di far fronte, è stata accumulata negli anni, ma Lavanga è un vecchio amministratore e, quindi, il suo contributo al fallimento è stato determinante.

Tuttavia, il comune di Mondragone, nonostante i 30milioni di debiti accumulati (anche negli anni in cui Lavanga ha amministrato), poteva evitare il fallimento mettendo a punto un Piano di riequilibrio, così come prevede la legge e come è avvenuto ed avviene in centinaia di Comuni che hanno una situazione debitoria simile o anche più grave di quella del comune di Mondragone.

Ma Lavanga ha prima temporeggiato per 5 anni (gli anni in cui è stato Vicesindaco di Pacifico) e poi quando con colpevole ritardo si è deciso a prendere atto della situazione deficitaria dell’Ente, non è stato capace di mettere a punto un decente Piano di riequilibrio e la Corte dei conti della Campania (prima) e le Sezioni Riunite della Corte dei conti (dopo) hanno sonoramente bocciato la proposta di Piano che Lavanga aveva messo in piedi, anche spendendo un bel po’ di risorse pubbliche per consulenti da lui autonomamente scelti.

Quindi, il dissesto è responsabilità esclusiva del sindaco Lavanga, che per incapacità si è fatto bocciare il Piano di riequilibrio. Una responsabilità gravissima che avrebbe dovuto portarlo alle dimissioni. Rispetto al debito accumulato, invece, le responsabilità sono certamente più diffuse, ma Lavanga è uno dei maggiori responsabili, perché tale debito si è accumulato anche negli anni in cui è stato Consigliere comunale, Assessore municipale, Vicesindaco e Sindaco. Non prendere atto di tutto ciò, non ammettere le proprie responsabilità e non arrivare alle dovute conseguenze è un’offesa inaccettabile per la Città.

Abbiamo poi denunciato che per 5 anni Lavanga vicesindaco e Pacifico sindaco, pur avendo i Revisori dei conti ripetutamente e formalmente proposto il ricorso al Piano di riequilibrio, hanno fatto finta di niente e hanno aggravato così ulteriormente il debito (su questo stiamo mettendo a punto un esposto alla Corte dei conti). E anche quando sono stati costretti a dichiarare fallimento, lo hanno fatto sminuendo il disastro che hanno combinato e cercando in tutti i modi di procrastinare il necessario (e doloroso) avvio del risanamento. Non solo, ma dalla dichiarazione formale del dissesto stanno continuando a fare ciò che hanno sempre fatto, accumulando cioè altro debito. Cosa è stato messo in piedi per cercare di recuperare nel 2025 tutti i 6milioni e 500mila € della TARI per pagare il servizio di nettezza urbana? Stiamo parlando di un servizio (per altro erogato in modo pessimo) che deve essere totalmente a carico dei cittadini, ma che – a causa di un’elevata e cronica evasione che Lavanga continua a non essere capace di fermare- continua a produrre debito.

E sempre a proposito delle procedure in corso relative al dissesto, ci sfuggono le motivazioni tecnico-giuridiche (che sicuramente ci sono, anche se non comunicate alla Città) che non hanno portato l’Organo Straordinario di Liquidazione-OSL a dare avviso – entro 10 giorni dalla data del suo insediamento – mediante affissione all’albo pretorio ed anche a mezzo stampa, dell’avvio della procedura di rilevazione delle passività dell’ente locale.

Nella pagina del sito web del comune di Mondragone dedicata all’attività dell’OSL ad oggi non c’è nulla: https://www.comune.mondragone.ce.it//pagina2287_osl-organismo-straordinario-di-liquidazioneh.html. Si tratta di un adempimento previsto dall’art. 254 comma 2 del TUEL e l’OSL, come è noto, si è insediato a metà luglio scorso.

Un’ultima osservazione che esula dal fallimento. Il Sindaco Lavanga non può portare ogni ricorrenza civile all’altare: anche l’82° Anniversario dell’eccidio dei Martiri delle Cementare si trasferirà in Chiesa, in barba al principio di laicità dello Stato. Incominciano ad essere un po’ troppe le volte che la sfera civile e quella religiosa per colpa di Lavanga vanno a sovrapporsi, a coincidere. Vorremmo ricordare a questo Sindaco che le ricorrenze civili sono legate alla storia nazionale (o della Comunità, come in questo caso) e alla cittadinanza, mentre quelle religiose appartengono alla sfera privata.

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