Stadio del nuoto: la Provincia annuncia i lavori, ma associazioni e famiglie scendono in piazza

Caserta. Lo Stadio del Nuoto, situato in via Capitano Laviano e di proprietà della Provincia di Caserta, è chiuso da mesi e a quanto pare rimarrà chiuso ancora per molto. Manca del certificato antincendio e necessita di importanti lavori di adeguamento da mesi sollecitati da associazioni e cittadini

Solo ieri la Provincia, con una nota firmata dal presidente Anacleto Colombiano, è intervenuta garantendo l’inizio dei lavori e definendo un cronoprogramma che dovrebbe portare alla conclusione degli interventi e alla riapertura dello Stadio del Nuoto entro 6-8 mesi, dunque entro la prossima primavera.

Rappresentanti di Asd (Associazioni dilettantistiche sportive) e famiglie di bambini, anche con handicap come l’autismo, che non possono frequentare i corsi per la chiusura da aprile scorso della struttura, hanno manifestato in piazza Dante, nel cuore della città, per chiedere la riapertura della piscina provinciale.

Più pessimiste le associazioni sportive, che in una nota di risposta parlano di “riapertura entro la prossima stagione agonistica (invernale) 2026/2027”. Le associazioni prendono atto inoltre che “nel cronoprogramma diffuso dalla Provincia ci sono lavori che, secondo la documentazione in nostro possesso, sono già stati eseguiti e per i quali è stata rilasciata anche la relativa certificazione di regolare esecuzione.

Più esattamente – spiegano – il 31 marzo scorso sono stati affidati ad una ditta esterna lavori di somma urgenza, tra cui il rifacimento dell’impianto illuminotecnico nella zona spalti e della pavimentazione disconnessa in corrispondenza della piscina per bambini. Lavori che sono stati ultimati dopo circa 15 giorni e sono già costati all’ente provinciale, e dunque ai cittadini, circa 35mila euro.

Ebbene, oggi leggiamo questi lavori tra quelli da farsi: il rifacimento della pavimentazione interna, quando da poco si è provveduto alla eliminazione della pavimentazione disconnessa al primo piano in corrispondenza della piscina per bambini, mediante un intervento di rimozione del pavimento ammalorato e la fornitura e posa in opera di una nuova pavimentazione; il rifacimento integrale dell’impianto illuminotecnico, quando da altrettanto poco si è provveduto ad installare nuovi fari a led lungo le travi perimetrali agli spalti e dei blocchi di partenza, che invece sono stati già sostituiti prima della chiusura.

Ad ogni modo, l’amministrazione provinciale, prevedendo per i lavori da farsi un periodo minimo di 6 mesi ed uno massimo di 8 mesi, ha implicitamente riconosciuto che, se si fosse attivata tempestivamente, i lavori sarebbero stati ultimati, nel migliore dei casi, entro la fine di questo mese, oppure, nel peggiore dei casi, entro la fine di novembre, consentendo, in ogni caso, la riapertura in condizioni di sicurezza entro la fine di quest’anno.

“A nulla può valere – prosegue la nota delle Asd – la circostanza che fino a qualche mese fa la gestione dell’impianto fosse affidata all’Agis, oggi internalizzata al Settore Patrimonio della provincia. L’Agis è stata una Istituzione strumentale della Provincia che, seppure dotata di una propria capacità negoziale ed una autonomia gestionale, è stata sempre sottoposta al controllo del Presidente della provincia di Caserta, al quale spettava la nomina, la designazione e persino la revoca dei componenti del Consiglio di Amministrazione. Altra circostanza che va smentita è il costo di gestione.

Secondo il presidente Colombiano, la piscina avrebbe un costo di oltre 1 milione di euro, a fronte di incassi che si fermano a circa 300.000 euro. Ma non è così! Il trasferimento di oltre 1milione di euro nel 2024 e di 750.000 euro nel 2023 erogati dalla Provincia a favore dell’AGIS, secondo quanto riportato nelle motivazioni a base dell’internalizzazione e contenute nella delibera di scioglimento dell’Agis, non rappresenta una stima reale dei costi in quanto, come pure indicato nel medesimo documento, ciò è stato determinato da una “inadeguata gestione operativa” ed è stata, pertanto, una situazione di inefficienza di anni che ha generato debiti pregressi.

Inoltre il costo annuo di 1 milione di euro non riguarda solo lo Stadio del Nuoto ma tutte le strutture sportive gestite dall’AGIS, ovvero anche il Palazzetto dello Sport di Caserta, lo Stadio del Tennis di Santa Maria Capua Vetere, le palestre scolastiche provinciali, il Museo dello Sport di Caserta e Villa Vitrone.”

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