Buco nel muro e corda, nella notte 2 evasi da Poggioreale

NAPOLI. “Due detenuti, un siriano di 23 anni e un algerino di 32, entrambi in carcere per il reato di rapina, sono evasi questa notte dal carcere di Napoli-Poggioreale con il classico sistema del buco nel muro per poi calarsi dalla cinta con una corda rudimentale”. A darne notizia è Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria.

È stato già catturato uno dei due detenuti, l’algerino Mahrez Souki e il siriano Kazem Mohmed Elokla, rispetivamente di 32 e 23 anni, evasi nella notte.

“È probabile che l’evasione sia stata messa in atto verso le 3 o le 4 e quindi ancora con il favore delle tenebre e approfittando della oramai ridotta presenza di personale di polizia penitenziaria nel mese di agosto per i necessari controlli – ha spiegato il sindacalista – ma l’evento è più che mai significativo delle condizioni in cui versa la stragrande maggioranza degli istituti penitenziari italiani. Anche se non fossimo in un periodo di ferie estive – ha proseguito il leader dell’Osapp – la carenza dell’organico del personale previsto e necessario (non solo nelle carceri napoletane) è mediamente del 30% e ciò ha determinato la progressiva ed oggi incolmabile perdita dei requisiti di sicurezza e di funzionalità degli istituti di pena”.

“D’altra parte, e come abbiamo denunciato più volte, del tutto vanamente, anche presso le autorità politiche del dicastero della Giustizia, le continue offese e aggressioni, assai spesso impunite, da parte della popolazione detenuta che non riconosce più l’autorità dello Stato e chi lo rappresenta nelle carceri, nonché – ha proseguito il segretario generale dell’Osapp – lo svilimento del ruolo e delle funzioni in un personale di sovente messo alla berlina pubblicamente, stanno determinando all’interno della polizia penitenziaria la tangibile disaffezione verso il lavoro e la perdita di prospettive mentre, per ragioni identiche, dall’esterno l’afflusso delle nuove assunzioni è diventato del tutto insufficiente (con il 20-25% di defezioni nei concorsi pubblici) a compensare i pensionamenti.

È ora che del disastro delle carceri, di cui suicidi e sovraffollamento sono solo le punte dell’iceberg penitenziario – ha concluso Beneduci – ci si renda conto in maniera decisiva e al di là degli slogan elettorali, mediante la reale assunzione di responsabilità da parte dei vertici del ministero della Giustizia e di un Dap da tempo lontano dalla realtà delle carceri e la completa inversione di una politica penitenziaria dimostratasi del tutto fallimentare”.

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